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NUOVE STRATEGIE CONTRO IL GAP DIGITALE

L’Italia deve colmare il divario digitale con gli altri Paesi. Stamattina alla Camera è stato presentato il quarto rapporto Agi-Censis. «I dati statistici ci vedono occupare la 25esima posizione nella classifica dei 28 Stati membri dell’Unione Europea in merito ai progressi nel settore digitale», ricorda il vicepremier Luigi Di Maio all’internetday.
Le cifre indicano che poco più di un italiano su due (51,1%) è un internauta standard, un utente quotidiano di tutti i servizi in rete. Di contro, il 31,6% afferma di non conoscere il nuovo regolamento europeo e di non interessarsene.
Apprezzo le frasi del vicepremier sul filtro europeo, un «bavaglio inaccettabile contro cui come governo ci opporremo». Una linea forte come massiccio dev’essere l’impegno per «l’innovazione didattica e in particolare quella digitale», secondo quanto sancito nel contratto del Governo del Cambiamento.
Così troveremo le sinergie per colmare il divario digitale con le nuove infrastrutture e con la scuola, chiamata a formare un numero più elevato di professionalità scientifiche e tecniche di cui tanto c’è bisogno. L’educazione civica deve diventare educazione alla cittadinanza in senso più ampio, dunque anche digitale.