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VIGILANZA RAI. ECCO LE MISURE PER UN SERVIZIO PUBBLICO MODERNO

È giunta l’ora di modernizzare la Rai. Lo ha ribadito oggi il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio intervenendo in Commissione di Vigilanza, di cui faccio parte. Di Maio ha specificato che “il servizio pubblico deve saper guardare a modelli stranieri più virtuosi”.

Ripercorriamo alcuni punti dell’intervento del Ministro:

DIGITALE. La sfida che Di Maio rilancia è “potenziare l’offerta digitale”, grazie anche alla banda ultralarga che arriverà in tutte le case, per raggiungere tutti i cittadini italiani. Fondamentale quindi non soltanto gli indispensabili contenuti di qualità e il pluralismo d’informazione e prodotti, ma anche il necessario sviluppo per servire il 100% della popolazione. Le tecnologie digitali servono per la personalizzazione dei contenuti in fruizione, ma rischiamo il divario generazionale. Per questo è fondamentale il ruolo della Rai nell’alfabetizzazione digitale.

NO A PRIVATIZZAZIONI. Nessun cenno nel Contratto di Governo sulla privatizzazione dei canali Rai. Sulla riforma del sistema radiotelevisivo “l’iniziativa deve partire dal Parlamento”, come ha sottolineato Di Maio. Il Ministro ha rimarcato che va sempre garantita l’autonomia dei dirigenti Rai e favorita la produzione italiana. Inoltre, ha auspicato maggiore rotazione e maggiore qualità, superando l’annoso problema del conflitto d’interessi, per evitare (come ha ricordato Di Maio) “che il palinsesto lo facciano tutti, tranne che la Rai”.

CANONE. Dal canone in bolletta la Rai deve ottenere risorse utili per investire in nuove tecnologie. Possibile però riflettere sull’abbassamento della quota negli anni.  

FONDO ALL’EDITORIA. Riduzione in vista, ma per i prossimi tre anni. Il Vicepremier ha garantito di non volere “determinare la morte dei quotidiani”, ma che è necessario “disintossicare le testate, dando loro tempo di accelerare l’azione rivolta alla raccolta pubblicitaria. Di Maio ha annunciato che sarà presentato un emendamento alla Legge di Bilancio.

IL PRESIDENTE FOA E IL MERITO. Di Maio ha incoraggiato il presidente del servizio pubblico, Marcello Foa, definendolo “un giornalista che può dare lustro alla Rai e fare bene in Rai”. Il Ministro ha applaudito le scelte aziendali che premiano il merito, proseguendo su questa strada per attingere a tutte le risorse professionali. “Il piano di reclutamento deve esser svolto dalla Rai, anche se non ci sono in previsione immediate assunzioni. L’anno prossimo però, con le uscite legate a ‘quota 100’ si potrebbe creare questa esigenza”, ha anticipato il Vicepremier.

IL CASO FAZIO. “Un clima di buonsenso sulle retribuzioni”. Lo ha invocato Di Maio rispondendo alle domande dei commissari. Il Vicepremier ha riconosciuto che il caso Fazio in Rai esiste, augurandosi che “l’azienda avvii presto un’azione sul tema delle retribuzioni e delle società di produzione esterne”.

5G E RETI NAZIONALI. È “molto probabile” che il tema della banda entri nella Legge Di Bilancio. Lo ha dichiarato il Vicepremier in merito alla liberazione della banda 700, come stabilito dal Piano 5G. Gli spazi di riserva delle tv locali sarebbero così destinati alle emittenti nazionali per compensare la riduzione dello spettro.

MEDIA COMPANY. L’evoluzione della Rai verso una moderna media company “va nella giusta direzione”, ha ricordato Di Maio.

DUMPING. Sul tema all’interno della pubblicità il Ministro ha suggerito d’inviare le segnalazioni all’Antitrust per “affrontare a tutto tondo il tema”.

COPYRIGHT. “Quella direttiva non andava bene. Si creava la follia della “link tax”, facendo in modo che ogni contenuto condiviso sui social potesse essere tassato”. Così il Vicepremier sulla direttiva europea sul copyright, ribadendo che “il nostro obiettivo non è non tutelare i contenuti, ma evitare nuove tasse per gli utenti”

MANOVRA. “Stiamo dimostrando che le risorse c’erano e si potevano trovare per evitare la macelleria sociale che c’è stata negli ultimi anni”. Ecco la posizione del Ministro su un quesito in merito alla gestione della manovra finanziaria. “Penso che il governo debba portare a casa questa Legge di Bilancio con le misure che abbiamo messo dentro, poi se costano un miliardo in meno siamo contenti”, ha concluso Di Maio.