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LA WEBSICUREZZA PER RISPONDERE ALLA TERZA GUERRA MONDIALE

Partire dall’amministrazione e dalle aziende strategiche per diffondere la cultura della sicurezza digitale. È la sfida identificata dal Sottosegretario della Difesa, Angelo Tofalo.

Per il Sottosegretario è già in atto una terza guerra mondiale. Non è combattuta con bombe e carri armati in luoghi fisici, ma lo scontro avviene nel cyberspazio. “Il quinto dominio cibernetico è diventato a tutti gli effetti un dominio di guerra”, afferma Tofalo. Bisogna esserne consapevoli ed essere preparati per gli scontri, così come non sempre accade.

Il Sottosegretario ricorda che “il nodo più debole in questo brutto gioco è proprio l’essere umano: colui che sta tra la sedia e il pc. Purtroppo spesso basta anche una banale email di fishing o un clic sbagliato per dare accesso a un attaccante. Quindi la prima cosa da fare è la diffusione di una cultura della sicurezza e della formazione e mi riferisco soprattutto alla pubblica amministrazione e alle aziende strategiche”.

In tal senso, c’è tanto da fare. La sicurezza nazionale è gestita dalla Presidenza del Consiglio attraverso il Dipartimento Informazioni per la Sicurezza, Esiste anche il Comitato per la Sicurezza della Repubblica e il Nucleo Sicurezza Cibernetica, composto dai referenti di tutti i ministeri. Martedì prossimo sarà attivato un evento sulla cultura della Difesa collettiva.

Tra le esperienze apprezzate dal Sottosegretario la Rousseau Open Academy che, ricorda Tofalo, “sta facendo degli studi sui nuovi scenari e sulla società futura che è sicuramente digitale: da un lato ci sono gli Stati Uniti e dall’altra la Cina. Sono due modelli di società digitale e la vera sfida, quella che è già la terza guerra mondiale economica, finanziaria e digitale nel cyberspazio, porterà alla affermazione delle proprie tecnologie per poi affermare il proprio modello democratico di società”.