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REGGIO, IN VIA TURRI UNA TRAGEDIA ANNUNCIATA. ECCO IL MIO INTERVENTO IN SENATO

Sono intervenuta in Senato per dimostrare cordoglio per le vittime, vicinanza ai familiari e alle persone intossicate, riflessioni per quanto successo nonostante le segnalazioni di cittadini, MoVimento 5 Stelle e stampa. Ecco l’intervento:

Gentile Presidente e Colleghi Senatori,
intervengo per portare all’attenzione dell’Aula la tragedia vissuta stanotte a Reggio Emilia: al civico 33 di via Turri, dove si trovano palazzi e annesse cantine da tempo abitati abusivamente, è divampato un incendio in cui hanno perso la vita due persone. 38 gli intossicati dal fumo tra i quali una bambina è in condizioni gravissime. Un’altra bambina e 2 adulti si trovano in condizione di intossicazione molto grave e altri 5 adulti e 6 bambini sono ricoverati in osservazione all’ospedale. A loro e ai loro cari va l’immediato pensiero e profondo cordoglio per una tragedia purtroppo annunciata e su cui è necessario riflettere.
Dal 2014 i cittadini del quartiere, il MoVimento 5 Stelle e i giornali locali raccontano di una zona dimenticata dall’amministrazione del Sindaco Luca Vecchi. Il 14 settembre 2015, il M5S ha presentato un ordine del giorno in Consiglio comunale, seguito da un’interrogazione di ottobre in cui si chiedevano aggiornamenti sugli interventi di riqualificazione e informazioni sullo stato degli impianti.
L’anno dopo inchieste giornalistiche ponevano l’attenzione sulle cantine-dormitorio, evidenziando i limiti della giunta Vecchi nella gestione degli immigrati. Lo scorso 8 maggio il nostro consigliere Gianni Bertucci presentava un ordine del giorno urgente su un incendio divampato al civico 43 in un palazzo in cui non era abusivo soltanto il domicilio, ma anche l’allacciamento alla rete elettrica. In quell’occasione veniva chiesto un piano straordinario di controllo e di verifica sulle utenze.
Secondo il rappresentante della Comunità marocchina, cui purtroppo appartenevano le vittime, da anni è noto che quelle strutture sono occupate da abusivi e nessuno ha fatto nulla. Queste persone sono vittime del degrado e della malgestita politica dell’integrazione.
Per evitare questi episodi non c’è nemmeno bisogno delle norme previste nel nuovo Decreto Sicurezza, ma basta solamente applicare le norme già vigenti contro il degrado e l’illegalità. Le responsabilità di quanto accaduto gravano sull’inerzia dell’amministrazione, su chi doveva controllare e NON ha controllato, su chi doveva vigilare e NON ha vigilato.
Il mio auspicio è quindi che queste situazioni, causate dell’ignavia di chi deve far applicare le leggi dello Stato non vengano più consentite né a Reggio Emilia né in altre zone del Paese proprio perché queste tragedie non devono più accadere.