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PASSATO NELLA NOTTE IL DECRETO SULLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, MA ABBIAMO BISOGNO DI RECUPERARE IL VERO RUOLO DEL PARLAMENTO

Stanotte abbiamo votato in Senato la fiducia chiesta dal Governo sul maxi emendamento che ha sostituito interamente il decreto legge sul rafforzamento delle pubbliche amministrazioni e sull’efficienza della giustizia.
Ora il provvedimento passa alla Camera.
Non è stato un lavoro facile e non siamo stati messi nelle condizioni di lavorare come ritengo si sarebbe potuto e dovuto fare. Ma noi ce l’abbiamo veramente messa tutta.
Io personalmente, come capogruppo M5S in Commissione Affari Costituzionali, ho seguito passo dopo passo e per giorni interi l’esame degli emendamenti che sono andati ad apportare modifiche a questo provvedimento..
Abbiamo fatto in modo che il portale del reclutamento divenga anche portale unico della mobilità nella PA, che ci sia maggiore trasparenza e che vengano favorite le competenze tecnico-scientifiche e la parità di genere. Solo con la nostra caparbietà abbiamo ottenuto l’accettazione da parte del governo di questi importanti emendamenti che possono veramente migliorare la Pubblica Amministrazione.
Ma ciò che è emerso e che emerge, e lo dico non senza amarezza, è il ruolo di subalternità a cui il Parlamento è stato condotto. Subalternità rispetto all’Esecutivo che invece dovrebbe seguire ed “eseguire” (appunto) le decisioni formulate e adottate nelle due Camere espressione dei rappresentanti eletti dai cittadini.
Non mi voglio soffermare sull’eccesso della decretazione d’urgenza in questo ultimo anno e mezzo perché è cosa nota, tanto da introdurre quasi una sorta di “nuova consuetudine” (e non lo dico con leggerezza…).
Voglio invece dedicare due parole al caso specifico di ieri sera.
A mezzanotte, dopo una estenuante giornata tra redazione del maxiemendamento, passaggio alla ragioneria generale dello Stato, ritorno alla commissione bilancio e votazione e invio in aula, la presidente del Senato, di fronte alla determinazione del nostro collega pentastellato Gianluca Castaldi e unanimemente di tutto il Senato per salvare i tribunali dei minori d’Abruzzo con un emendamento, è sbottata affermando che le decisioni vengono prese altrove e quindi non c’era nulla da fare. Quell’emendamento non doveva passare e non è passato.
Mi preparo a spiegarvi a dovere quanto, comunque, con il nostro e mio impegno abbiamo portato a casa riguardo i miglioramenti del provvedimento sulla Pubblica Amministrazione.
Nei miei prossimi post mi metterò a disposizione per fornirvi tutte le informazioni che possano permettere di comprendere ciò per cui ci siamo battuti.
Ma adesso… torno a casa…