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UN GRANDE AUGURIO DI BUON LAVORO AI CINQUE VICEPRESIDENTI SCELTI DA CONTE!

Porgo personalmente i miei più vivi complimenti e un grande augurio di buon lavoro a Paola Taverna, Michele Gubitosa, Riccardo Ricciardi, Alessandra Todde e Mario Turco, i cinque vicepresidenti indicati da Giuseppe Conte per guidare insieme a lui il rilancio del Movimento 5 Stelle.
Conte ha incontrato questa sera in assemblea i parlamentari pentastellati di Camera e Senato e, oltre ad annunciare le cariche del Movimento, ha anche proposto un’analisi del voto alle elezioni amministrative appena concluse.
Ci ha posto davanti a riflessioni senza dubbio impegnative, ma realistiche e che ci devono portare a un nuovo impegno e una nuova determinazione nel portare avanti il nostro compito di cambiamento positivo.
Abbiamo preso atto, non senza delusione, dei risultati non incoraggianti del voto e Conte ha giustamente affermato che «non possiamo assolverci».
Ma dobbiamo anche capire, ora, cosa vogliamo essere e che cosa non vogliamo essere. Ed è questa la vera scommessa.
Mi trovo assolutamente d’accordo nel ribadire la necessità di tornare sui territori, a parlare con i cittadini e a confrontarci con loro.
Possiamo riorganizzarci con rinnovata forza per essere un grande strumento di invito e incoraggiamento alla partecipazione dei cittadini al bene comune; e il nostro obiettivo deve continuare a essere quello di migliorare la qualità di vita della gente.
Certo, il Movimento 5 Stelle non ha vinto le elezioni, ma bisogna dire che ciò che ha veramente vinto è stato l’astensionismo e questo ci fa dedurre che chi aveva scelto noi in precedenza, oggi non ha dato il proprio voto ad altre forze politiche.
Dobbiamo rilanciare una Politica con la P maiuscola, dobbiamo rafforzare con nuovo slancio la tensione etica che ci ha sempre mosso, ridando forza propulsiva a questo Movimento che ha ancora tanto da dare e da dire.
E, come ha detto Conte, dobbiamo impegnarci per trasformare il voto di protesta in un voto di proposta.
E prestiamo attenzione a ciò che accade nella contingenza dell’oggi, un’attenzione sincera. No, non esultiamo per gli idranti a Trieste, nient’affatto. Il nostro fare politica deve guardare alla prevenzione dei conflitti, dobbiamo stare con la gente per dialogare.
E sul green pass bisogna ragionare, ascoltando anche il malessere che, forte, serpeggia nel paese.
Ognuno di noi è chiamato a essere motore e protagonista della ripartenza del paese.