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MANTOVANI (M5S): «EMILIA ROMAGNA IN RITARDO PER LA BANDA ULTRALARGA: MALGRADO I FONDI FSC E UE, ANCORA SCOPERTI I COMUNI PICCOLI E DI MONTAGNA»

«Tutte le zone dei Comuni di montagna e dei Comuni più piccoli e meno abitati avrebbero già dovuto essere coperte dalla banda ultralarga, invece ci sono gravissimi ritardi. I termini per l’utilizzo dei fondi europei sono fissati a fine anno, eppure per intere aree non ci sono ancora nemmeno i progetti. Che fine hanno fatto le promesse di Bonaccini?»: è l’intervento della senatrice M5S Maria Laura Mantovani in relazione ai forti disagi nei collegamenti internet sull’Appennino modenese e reggiano. La Mantovani, componente del Team per l’innovazione digitale che lavora di concerto con la ministra Paola Pisano, chiarisce tutti i passaggi del Piano Banda Ultra Larga, che ha assegnato 2,2 miliardi di euro sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2014 – 2020 «grazie al quale – spiega – insieme ai fondi europei Horizon 2020, tutte queste aree disagiate avrebbero già dovuto essere dotate del servizio con funzionamento efficiente».

«I fondi per gli interventi pubblici di infrastrutturazione nelle aree cosiddette “bianche”, cioè di montagna o poco abitate, sono stati messi a disposizione nel 2013 dall’Unione Europea e nel 2016 Il governatore della Regione Emilia Romagna aveva promesso che tutti avrebbero avuto la banda ultralarga, grazie ai 180 milioni di euro che sono arrivati dallo Stato (FSC) e ai 75 milioni arrivati direttamente alla Regione dall’Unione Europea. Invece siamo a ridosso della scadenza, fissata al dicembre 2020, e ancora in molte aree è appena partita la progettazione, come per esempio Pievepelago, i cui cittadini già hanno lamentato la cosa più volte».

«Verificare a che punto sono i vari Comuni è molto semplice, basta consultare il sito web www.bandaultralarga.italia.it. Ci si rende immediatamente conto che la Regione è molto indietro, dodicesima per VHCN e tredicesima per NGA. Da non sottovalutare neanche la denuncia di Uncem, l’Unione nazionale dei Comuni montani, secondo cui in ben 1200 Comuni italiani non prende il cellulare».

«La Regione si era assunta il ruolo di facilitatore per accelerare i processi, ma chiaramente ha fallito nell’intento dichiarato nel 2016. È dunque ora doveroso che agevoli al massimo il coordinamento richiesto a livello centrale».

Nel frattempo gli operatori di mercato «hanno attivato anche il servizio Fixed Wireless Access, che potrebbe costituire un’alternativa in attesa che gli interventi pubblici garantiscano la copertura ottimale. Purtroppo si tratta di un servizio che non viene pubblicizzato e sono in pochi a conoscerlo».

«Fino a tutto il governo Renzi la situazione della banda ultralarga non è mai stata monitorata – prosegue Mantovani – Il M5S da quando è al governo ha intrapreso un monitoraggio attivo e stiamo mappando i problemi per ovviare a lungaggini e farraginosità. Il nostro obiettivo al governo è fare diventare l’Italia una Smart Nation e adesso che il coronavirus ci spinge al telelavoro e alle videoconferenze per la didattica, ci stiamo accorgendo tutti quanto sia importante avere al più presto questa infrastruttura».