RESTIAMO VICINI AD ADELINA
Adelina Sejdini merita la cittadinanza italiana. Testimonianza forte della lotta alla prostituzione, rischia d’indebolirsi per il cancro.
La sua denuncia ha contribuito all’operazione “Acheronte”. Trentotto le persone che dovranno rispondere a vario titolo di aver ridotto in schiavitù ragazze provenienti dall’Est.
Ho rincontrato Adelina quest’anno a Pavia. L’appello per le cure, da lei lanciato su Change.org (link), non può e non deve restare inascoltato.
Senza cittadinanza italiana l’Inps non le può concedere i sussidi economici, non le può dare una pensione e non le può riconoscere l’accompagnamento. Tre diritti di cui i cittadini italiani possono godere. Senza entrate è costretta a vivere grazie alle donazioni.
L’incontro a Pavia è il terzo con lei. L’avevo conosciuta a Reggio e l’ho ritrovata in Senato, durante un’audizione alla Commissione Affari Costituzionali. Con me stavolta c’era Marzia Schenetti, autrice reggiana che ha fatto della lotta allo stalking una propria bandiera.
Il MoVimento 5 Stelle è da sempre in prima linea per la legalità e per i diritti delle donne, come ha dimostrato a esempio con il Codice Rosso. Lancio un appello a tutte le forze politiche affinché supportino una giusta battaglia: Adelina dev’essere cittadina italiana.
Ha dato un contributo fondamentale nella lotta alla tratta. Oltre al contributo alle indagini, per circa due decenni ha girato l’Italia per partecipare a conferenze e incontri. Adesso è lei ad avere bisogno di aiuto, di sensibilità umana e di amicizia. Merita di poter essere dignitosamente autosufficiente.
In attesa che abbia riconosciuta la cittadinanza, diamole una mano con le donazioni (https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=607105739861046&id=100016848760285).