Il Green Pass non ha ottenuto i risultati sperati
Il Green Pass per lavorare introdotto a partire dal 15 ottobre e il Super Green Pass che limita la frequentazione di luoghi pubblici ai non vaccinati non hanno ottenuto i risultati sperati né nell’incrementare le vaccinazioni, né nel contenere i contagi.
Non c’è stato incremento evidente delle prime dosi: solo il 2% in più dall’introduzione del GP lavoro e solo l’1% in più dall’introduzione del SGP.
Questi incrementi sono equiparabili a quelli degli altri paesi come Danimarca, Spagna, Portogallo che hanno fatto anche meglio senza l’introduzione di queste odiose misure discriminatorie.
L’elevato tasso di vaccinazione in Italia vicino al 90% della popolazione over 12 non ha impedito l’esplosione di contagi in questi giorni.
Per questo il Movimento 5 Stelle ritiene che l’introduzione dell’obbligo vaccinale sia un misura tardiva e non più efficace. Siamo nel mezzo dell’ondata che rientrerà fisiologicamente come qualsiasi ondata e una vaccinazione iniziata oggi non può certo diventare efficace ieri.
Oggi le persone più a rischio sono gli ultra sessantenni non vaccinati o che hanno completato le 2 dosi da oltre 150 giorni. Questi per essere protetti oggi avrebbero dovuto vaccinarsi tra settembre e ottobre, in modo da essere protetti nei mesi invernali da novembre a febbraio. Questo è l’insegnamento che già avremmo dovuto sapere: da sempre i vaccini anti-influenzali si somministrano tra settembre e ottobre perché si sia protetti nei mesi invernali.
Per questo programmiamo bene le prossime campagne vaccinali: l’importante è proteggere anziani e fragili con la vaccinazione da eseguire tra settembre e ottobre. Ma senza obbligo, con buon senso.