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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: STOP A LAVORO AGILE È MIOPIA, RITORNO IN PRESENZA SOLO SE NECESSARIO

L’imminente ritorno di massa in presenza per tutti i dipendenti della Pubblica Amministrazione è un passo falso, frutto di una visione anacronistica del lavoro e dei servizi.
Il lavoro agile è uno strumento dalle enormi potenzialità che a nostro avviso, come componenti pentastellati dela Commissione Affari Costituzionali del Senato, va reso strutturale, senza voler per questo sminuire il lavoro in presenza, che nessuno pensa di poter cancellare e che rimane indispensabile per alcune funzioni, come i servizi di sportello per i cittadini.
Dopo alcune intemperanze verbali contro lo #smartworking, il ministro #Brunetta ha promesso di voler lavorare alla sua strutturazione, ci auguriamo che lo faccia quanto prima.
Ad oggi purtroppo vediamo solo la scelta miope del ritorno in ufficio per tutti dal 15 ottobre.
La precedente ministra, la nostra Fabiana Dadone, durante la #pandemia aveva lanciato le linee guida per la redazione del Piano Organizzativo del Lavoro Agile.
Non è facendo risuonare il clic del cartellino che la PA risorgerà in efficienza ed efficacia. Tornino al lavoro in presenza solo i dipendenti che hanno un progetto o mansioni che richiedono tale scelta.
La PA deve essere in grado di misurare la produttività di tutti i lavoratori, senza assegnare doti miracolistiche alla mera presenza in ufficio.
La tecnologia ci dà strumenti formidabili per gestire il lavoro agile strutturale dando più efficienza alla PA, non meno. Inoltre sono evidenti i benefici indiretti: meno traffico sulle strade, meno assembramenti sui mezzi pubblici, risparmi economici ingenti per il minor utilizzo degli uffici, miglior qualità della vita per i dipendenti pubblici, sempre all’interno di efficaci sistemi di rilevazione della produttività.
Per la PA di domani servono lungimiranza e visione ampia. Altrimenti si fa solo demagogia spicciola.