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Voto ai 18enni per Senato dà diritti a parte più vitale della cittadinanza

Sono intervenuta in aula in Senato, in qualità dei capogruppo M5S in Commissione Affari Costituzionali, nella discussione generale sul disegno di legge costituzionale per estendere il voto per il Senato ai diciottenni.

Ecco il testo del mio intervento:

«Sono oltre 45 anni che si discute in Parlamento dell’opportunità di ridurre i requisiti di età per l’elettorato attivo. Le proposte nel corso delle diverse decadi sono pervenute da parte di tutti gli schieramenti dell’arco parlamentare. Dal MoVimento 5 Stelle e ben prima dal PD e anche dalla Lega. Molto è stato detto, sono state realizzate iniziative, studi e ricerche sull’elettorato giovanile. Si sono confrontate diverse proposte che, però, non sono mai giunte al termine del percorso parlamentare.

Oggi si cambia storia. Oggi, finalmente, portiamo a termine una riforma semplice, chiara, in linea con lo stile che abbiamo inaugurato in questa legislatura, quello delle riforme costituzionali puntuali. Penso alle altre proposte presentate dal Movimento 5 Stelle che hanno innovato la Costituzione come la riduzione del numero dei parlamentari, che è stata approvata anche a larga maggioranza dalla popolazione.

Come detto questo disegno di legge, è davvero molto semplice. Con un solo comma riconosciamo ai giovani tra i 18 e i 25 anni il diritto di esprimere il loro voto non solo per la Camera, ma anche per il Senato, come succede nella maggior parte degli Stati europei con bicameralismo.

I giovani sono nostri concittadini, la parte più vitale e propositiva della cittadinanza, che fino ad oggi ha contato a metà, quando si trattava di scegliere i rappresentanti eletti del popolo italiano. Dare loro la possibilità di votare anche per il Senato significa affermare chiaramente un principio democratico basilare e potenziare i diritti politici di ben 4 milioni di persone.

La crisi economica, sociale e ambientale che stiamo vivendo è il frutto delle scelte politiche ed economiche che sono state fatte negli scorsi decenni.

Allo stesso modo, le scelte politiche di oggi condizioneranno fortemente, in positivo o in negativo, il nostro futuro. E chi ha più a cuore il futuro se non i giovani?

Coloro che più di tutti pagheranno o beneficeranno delle scelte politiche di oggi sono i giovani, che hanno tutta la vita davanti.

Ecco perché è giusto che il loro voto sia pari, e non dimezzato, rispetto a quello dei loro genitori e dei loro nonni: è giusto che possano incidere pienamente sul futuro del Paese.

Non solo: dare voce ai giovani significa dare loro fiducia, importanza e responsabilità. Sono convinta che sia un passo importante per spronarli a partecipare sempre più consapevolmente alla vita politica del Paese.

Inoltre, con il voto dei giovani per il Senato si compenserà, almeno in parte, l’enorme peso elettorale della popolazione più anziana: oggi in Italia gli elettori con più di 65 anni rappresentano da soli ben il 22% dell’elettorato. Per altro il quorum di elettorato attivo diverso tra Camera e Senato è stata una delle cause della costituzione di maggioranze diverse tra i 2 rami del Parlamento che spesso nella nostra storia ha condotto all’ingovernabilità. Questa riforma risolve quindi uno di questi problemi e garantisce una migliore stabilità per questa istituzione.

In conclusione, colleghe e colleghi, oggi un diciottenne può lavorare, guidare una macchina, contrarre matrimonio, comprare una casa, stipulare contratti, aprire un conto in banca… non si capisce perché mai non possa esprime un voto pieno per il Parlamento, scegliendo i propri rappresentanti in Senato.

Ai giovani deve essere data fiducia. Innanzi tutto l’educazione deve restituire ai giovani la fiducia in loro stessi. Purtroppo oggi l’educazione impartita ai giovani sminuisce e svilisce la loro autostima, mentre al contrario l’educazione deve anche trasmettere fiducia e sicurezza, anche la consapevolezza che si devono prendere decisioni, assunzioni di responsabilità e che se, malauguratamente, si sbaglia, c’è la possibilità di riconoscere i propri errori e correggerli.

Abbiamo quindi grande bisogno dei giovani: la loro freschezza, la loro energia, la loro sensibilità, la loro consapevolezza dei problemi globali che dobbiamo affrontare sono qualità preziose, soprattutto in un momento storico che chiede grandi cambiamenti in tempi brevissimi. L’inclusione dei 18enni nell’elettorato attivo per il Senato preannuncia questa apertura alle innovazioni e ai cambiamenti che sono in corso nel nostro secolo».

Qui il video: