Con il M5S un progetto di cambiamento del paese che guarda alle nuove generazioni
Chissà come reagirà il Pd, scosso dal sisma delle divisioni interne, alla provocazione ironica di Beppe Grillo?
«Io mi propongo per fare il vostro segretario elevato del partito democratico, mettete #2050 nel vostro simbolo, come sarà nel nostro prossimo con Conte; sarà 2050, invito tutti i partiti a mettere 2050 nel loro simbolo, facciamo un progetto in comune, ne usciremo in un modo straordinario e io vengo lì, metto a disposizione i progetti, sarà tutto diverso nel futuro, sarà come progettare un agricoltore fra dieci anni»: così scrive Grillo sul suo blog.
Ma al di là dell’ironia e della provocazione, c’è un messaggio molto chiaro, che peraltro sostengono da tempo e che ho ribadito anche negli ultimi interventi che ho fatto sia in Aula che nelle Commissioni di cui faccio parte in Senato.
Bisogna pensare alle prossime generazioni, dobbiamo progettare non solo per oggi, non solo per quello che la gente ci chiede oggi. In ogni ambito e per ogni decisione dobbiamo porci nell’ottica di avere attenzione per chi popolerà e vivrà il prossimo futuro.
Si tratta di un cambio di mentalità significativo, importante e questo naturalmente comporta sacrifici. Le persone faticano ad accettare questa parola, “sacrificio”, anche se è in nome di una messe futura; per questo occorre educare, formare, informare e comunicare nella maniera giusta.
Occorre allargare l’orizzonte, non richiuderlo su vecchie logiche; aggiustare il tiro mano a mano che si procede guardando avanti, senza chiudere porte; anzi, aprendone di nuove.
Dobbiamo parlare forte e chiaro e seminare il seme della collaborazione per un futuro veramente diverso, di cui essere protagonisti.