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MANTOVANI (M5S): “GOLDONI, DAI CINESI NESSUN PIANO ALTERNATIVO. BENE HA FATTO IL MISE A DICHIARARE INACCETTABILE LA LORO CONDOTTA”

18 SETTEMBRE – “Atteggiamento al limite della provocazione quello della proprietà cinese della Goldoni, che ha preso parte stamattina al tavolo di crisi convocato dal MISE. I rappresentanti delegati si sono limitati ad affermare che non hanno più denaro da investire nell’azienda e che hanno fatto finora sin troppi investimenti che non hanno sortito effetti. Nessun piano alternativo, nessun contatto con eventuali compratori, nessun resoconto di contatti avuti o attivati per individuare acquirenti interessati. Bene ha fatto il MISE a definire inaccettabile questa condotta e ad esigere che la proprietà si faccia carico attivamente di una possibile soluzione”: così la senatrice M5S Maria Laura Mantovani, che ha preso parte al tavolo di crisi per la Goldoni di Carpi.

“Sono passati sette mesi da quando l’azienda ha presentato in Tribunale l’avvio della procedura di concordato preventivo e l’impegno era quello di trovare una soluzione per garantire la continuità aziendale tramite un acquirente terzo. Invece nulla, nemmeno un passo per scongiurare il fallimento. E pensare che anche la Regione Emilia Romagna da tempo si era detta disponibile a fornire aiuto in questa direzione”.

“Comprendo la rabbia e l’amarezza dei lavoratori e dei sindacati che li rappresentano ed è giusto che facciano sentire con decisione la loro voce – prosegue Mantovani – anche se ritengo improprio esigere che sia il Ministero dello Sviluppo Economico a trovare un compratore per la Goldoni. La proprietà non rappresenta solo un anonimo investitore privato, ma rappresenta anche, qui in Italia, un paese, la Cina, con cui esistono relazioni commerciali intense e costruttive. Sarebbe paradossale, e creerebbe un precedente rischioso, se la proprietà si dileguasse senza rendere conto di nulla e senza compiere tutti gli sforzi possibili per trovare una conclusione positiva alla vicenda”.