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Canali Rai e disservizi del digitali terrestre, l’interrogazione al Mise

Di seguito il testo dell’interrogazione del 29 aprile 2020, di cui sono prima firmataria, sui disservizi del digitale terrestre nella ricezione dei canali Rai.

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Al Ministro dello sviluppo economico. –

Premesso che:

fin dall’inizio del passaggio dalla televisione analogica alla televisione digitale terrestre, vi sono state diverse difficoltà di ricezione dei canali RAI;

come evidenziato e denunciato attraverso diversi atti parlamentari e il disegno di legge A.S. 1290, prima firmataria la sen. Gaudiano, è da tempo immemore che in alcune zone d’Italia viene rappresentata e segnalata l’assenza totale del segnale RAI. Nonostante le sollecitazioni e le richieste dei cittadini non sono stati fatti decisivi passi avanti. Gli utenti delle aree interessate dal disservizio, pur essendosi dotati di appositi decoder, non possono usufruire del servizio pubblico radiotelevisivo in ragione della mancata copertura del segnale;

in particolare nelle zone montane del Parmense, tale disservizio ha causato il malcontento dei cittadini, regolarmente paganti il canone televisivo;

nel corso del tempo, i cittadini di tali zone hanno in più occasioni evidenziato molte difficoltà di ricezione del segnale per quasi tutti i canali della RAI, compreso RAI3, importantissimo per la diffusione del telegiornale regionale. Allo stesso tempo, risulta impossibile accedere agli altri canali tematici e informativi trasmessi in digitale terrestre;

la mancanza di infrastrutture telematiche adeguate, come la fibra ottica, preclude agli utenti anche l’accesso via internet ai contenuti delle piattaforme digitali;

il verificarsi di eventi atmosferici avversi, quali piogge o temporali, sono sufficienti per far perdere del tutto il segnale televisivo;

considerato che a quanto risulta agli interroganti:

la Presidente dell’assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna già nel 2009 scriveva alla sede RAI in merito a tali disservizi, senza ottenere riscontri, e anche le segnalazioni e le richieste di intervento da parte dei cittadini delle zone montane del Parmense alle autorità locali e alle sedi RAI regionali sono, fino ad oggi, rimaste del tutto inascoltate;

come si legge on line su “la Repubblica”, edizione di Parma, del 31 marzo 2020, in tali zone, già di per sé geograficamente isolate, la mancanza di informazione risulta intollerabile soprattutto in questo periodo di emergenza epidemiologica determinata dal diffondersi del COVID-19;

a parere degli interroganti, tutti i cittadini hanno la necessità di comprendere e di avere notizie certe e attendibili circa lo sviluppo dell’epidemia nelle proprie zone e nelle zone circostanti, nonché di conoscere le indicazioni e le misure del Governo, del Parlamento e degli altri soggetti nazionali, regionali e locali per contrastare l’emergenza e per il rilancio del tessuto economico, produttivo e sociale in tutte le zone del nostro Paese,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo ritenga opportuno adottare iniziative di propria competenza per risolvere in maniera definitiva i problemi di ricezione del segnale del digitale terrestre e ripristinare la completa diffusione dei canali RAI, eliminando i disturbi e le interferenze che impediscono ai cittadini utenti di usufruire del servizio pubblico radiotelevisivo, in particolare in questo periodo di emergenza epidemiologica determinata dal diffondersi del COVID-19, su tutto il territorio nazionale e in particolare nelle zone montane del Parmense.